“Al titolo poi ci pensiamo”

Un omaggio a Mattia Torre, autore, sceneggiatore e regista che ha fotografato e reinventato il teatro della realtà mediante opere che raccontano con ironia ed estrema autenticità spaccati di vita quotidiana nel quale tutti noi ci identifichiamo.

Il fine ultimo è portarci a un’attenta riflessione personale sulle fragilità, le manie, i vizi e i pregiudizi della nostra società.

Lo spettacolo s’incentra su tre giovani attori emergenti fiorentini (Rusconi, Mayer, Gaggio) per celebrare un talento prematuramente scomparso attraverso la messa in scena di tre monologhi tratti dalle sue opere: “In mezzo al mare” e “A questo poi ci pensiamo”.

La scelta dei testi privilegia argomenti comuni, eventi quotidiani: una partita di ping-pong, l’ossessione per il cibo, un tamponamento tra automobili, il mondo del lavoro… da queste situazioni l’autore Mattia Torre sapeva dipanare riflessioni narrate con leggerezza e ironia, talvolta con una vena di cinismo.

La tecnica di scrittura è costruita sull’opposizione di diversi punti di vista dei personaggi per far emergere così una profonda e sfaccettata considerazione sui vizi e sui tic di noi italiani. 

La riflessione di Mattia Torre oggi ci appare anche più attuale in quanto la pandemia con tutte le difficoltà a essa legata, ha fatto emergere in maniera più evidente, le cattiverie, le fragilità, ma anche l’orgoglio e la tenacia di noi esseri umani e soprattutto di noi italiani che Torre esprime con il suo sguardo argutamente sociologico ma anche intimo e profondo.

I monologhi di Mattia Torre e selezionati per lo spettacolo sono: Gola, tratto da “In mezzo al mare”, Il figurante e La memoria tratti invece da “A questo ci pensiamo noi”.

Dal CANALE YouTube del Museo della Narrazione

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